Educazione finanziaria. Gli italiani non superano l’esame di finanza!
L’educazione finanziaria degli italiani non brilla
Derivati, spread, futures? Sconosciuti, per la stragrande maggioranza degli italiani…
In questi casi l’ignoranza è comprensibile, perché si tratta di strumenti finanziari abbastanza complessi. Si tratta di termini spesso ascoltati dai telegiornali o letti sui giornali, per i quali, però, il normale cittadino non avverte l’esigenza di saperne di più.
Purtroppo, le conoscenze latitano anche quando si tratta di termini più comuni e diffusi, che caratterizzano la vita quotidiana di noi tutti, anche di chi non è un investitore abituale. La maggior parte degli italiani, infatti, ha difficoltà a spiegare il significato di parole come inflazione, tasso di interesse, BOT, oppure, ad esempio, la differenza tra azioni e obbligazioni.
L’educazione finanziaria, in Italia, è a livelli poco lusinghieri, così come è emerso chiaramente da una ricerca condotta nel 2015 da alcuni organi italiani di vigilanza, come la Banca d’Italia, la CONSOB (la Commissione Nazionale sulle Società e la Borsa) e l’IVASS (l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni). I risultati della ricerca si sono rivelati piuttosto deludenti. Anche per questo motivo hanno avuto, giustamente, un notevole risalto tra le notizie dei telegiornali.
Dalla ricerca, infatti, è emerso che i programmi di educazione finanziaria in Italia sono stati piuttosto frammentari, e con una diffusione altrettanto limitata; essi non hanno coinvolto un numero accettabile di persone. Tanto per fare un esempio, la ricerca ha evidenziato come ben i 2/3 di tali iniziative abbiano coinvolto, in media, meno di 1000 persone.
Non basta essere autodidatti
Inoltre, è emerso come spesso l’educazione sui temi finanziari fosse affidata alla buona volontà dei cittadini, attraverso il download di materiale informativo in formato digitale. Analogamente, è stato evidenziato come tali iniziative non abbiano quasi mai previsto delle attività di monitoraggio, ovvero delle verifiche sull’effettiva comprensione dei temi trattati da parte dei comuni cittadini.
Lo stesso rapporto, infine, ha sottolineato come in Italia manchi attualmente una vera e propria strategia nazionale di educazione finanziaria. La ricerca appena citata aveva ed ha l’obiettivo di effettuare una fotografia aggiornata del livello di cultura finanziaria nel nostro Paese. Ciò al fine di porre le basi per un’opera educativa di più ampio respiro e di maggiore efficacia.
I risultati dell’indagine sono di assoluto rilievo, e sono molto più importanti di quanto non emerga da una loro prima, sommaria lettura. Il sapere, infatti, è potere! Una corretta educazione finanziaria, ad esempio, ci fornisce le basi per meglio valutare la bontà e la trasparenza degli investimenti che ci propongono. Non è un caso che tutte le recenti truffe in materia finanziaria, a danno dei comuni risparmiatori, abbiano fatto leva proprio sull’ignoranza finanziaria degli stessi. Abbiamo letto su tutti i giornali come alla “casalinga di Voghera” o all’operaio in pensione siano stati proposti degli strumenti finanziari per nulla coerenti con i loro bisogni e le loro conoscenze. Spesso (quasi sempre) con la promessa, fatua, di lauti guadagni, che il mercato ormai non è più in grado di assicurare (banalmente, anche alla luce degli attuali livelli di inflazione, pressoché nulli).
Per non parlare, poi, dei casi – non rari – in cui la cultura finanziaria manca in buona parte negli stessi soggetti che ci propongono l’investimento…
Prevenire è meglio che curare
Perciò, la prima arma di difesa contro tali abusi siamo noi stessi, assieme alla nostra conoscenza. Infatti, il sapere e la cultura ci forniscono gli strumenti opportuni per valutare “le situazioni” e per trarre dalle stesse il massimo beneficio.
Così, cominciamo anche noi col fornirvi qualche piccolo suggerimento, dopo quelli emersi dal convegno Allianz di Salerno. Se volete cominciare ad approfondire le tematiche che riguardano gli investimenti e i risparmi, potete iniziare con le conoscenze di base. Al riguardo, ad esempio, la CONSOB fornisce un primo vademecum per imparare a masticare la “finanza”, ed apprendere i primi, fondamentali rudimenti. Se vi interessa approfondire, cliccate su questo link: http://www.consob.it/web/investor-education/i-mercati-finanziari
Troverete una serie di brevi “lezioni” dedicate proprio all’educazione finanziaria (è possibile navigare le sezioni dall’apposito menù, sulla sinistra della pagina). Ci sono anche dei video e dei giochi.
Buona lettura e buon “divertimento”!
Se vuoi approfondire le tematiche “finanziarie”, ti invitiamo a contattarci per un appuntamento in agenzia. Più di 25 anni di esperienza al servizio delle tue scelte di risparmio e di investimento.
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